Seduta VII – 21 Marzo 2014
STERMINIO
Zhanna
É quasi sera. Il sole sta per scomparire dietro i denti spezzati delle cime naniche, ma noi continuiamo a marciare, dritti nella bocca fetida del Capobranco. Ho tentato di spiegare al gruppo che questo é uno scontro da affrontare da freschi, ma non hanno voluto sentire ragioni. Dicevano che riposandoci li avremmo persi e purtroppo é vero. Ma io ho ancora un braccio dolente e la testa che mi pulsa dall'ultimo scontro con i kitor. E gli altri non sono messi certo meglio di me. Ormai siamo vicini, sento la sinfonia della mischia. Le lame che cantano, le urla, gli schianti. D'un tratto il dolore scompare, mentre faccio fischiare i miei artigli, roteandoli nell'aria polverosa. Eldred, Isidor, stanotte forse brinderó con voi nelle oscure fucine dell'inferno. Ora sto caricando. Ora sto urlando.
D'un tratto il sentiero si apre di fronte a noi, rivelando lo scenario della furiosa battaglia. Ormai gli inseguitori sono quasi tutti a terra. Gli gnoll di retroguardia che stanno finendo i feriti alzano la testa e sgranano gli occhi quando ci vedono spuntare dal bosco armati, urlanti e in carica.
Con mia sorpresa, qualcuno del gruppo mi supera da destra e schizza in avanti: é il biondo. Senza neanche rallentare, finta in basso per poi tirare un fendente micidiale sulla faccia da cane del primo bastardo a tiro, squarciandogliela. Decido di andargli dietro. Saltando carcasse e sfondando qualche muso col grosso scudo borchiato, Vicael si porta al centro dello scontro, dove un immane troll ha appena staccato una gamba a Van Spaccatimpani.
'E adesso cosa diavolo intendi fare, biondo? Vuoi convincere anche il troll ad ammazzarsi da solo?' Ma lui non mi sente e punta dritto all'abominevole essere. La sua carica termina in un preciso, devastante fendente che apre uno squarcio profondo nella gamba del mostro, che urla come un grosso cinghiale furioso. Di schianto, una gigantesca mano unghiata si abbatte sullo scudo di Vicael, quasi strappando il braccio al quale é legato. Questo mi dà qualche secondo per recuperare i vari pezzi di Van e trascinarli fuori dallo scontro. Cerco con lo sguardo il resto del gruppo, ma trovo qualcun altro: uno ienodonte con finimenti di acciaio chiodato, con in groppa lo gnoll più grosso, più brutto e più armato che io abbia mai visto. Eccolo lì, il mio ragazzo. Mi guarda e ride stridulo. Poi dà un colpo di stinchi al suo osceno destriero. Una tonnellata di zanne, lame e furia omicida, lanciata in carica su di me. Mi spazzerá via come grano. É a poche falcate da me quando un intero arsenale magico gli viene scaricato addosso. Levin e Sherazade stanno ancora lanciando le loro diavolerie quando Avoran mi si pianta davanti facendomi da scudo, mentre taglia mezza faccia allo ienodonte di Gurr deviando la sua carica. L'essere sputa sangue, ruggisce e attacca. Anika gli scarica addosso una nuvola di dardi dalla sua titanica balestra. Vicael, incredibilmente ancora vivo, seppure non illeso, viene a completare il nostro perimetro difensivo chiuso intorno a Van, ormai morente. Da lontano, il troll si avvicina.
Tutta la retroguardia del branco si sta chiudendo a tenaglia intorno a noi, tra pochi secondi non avremo più una direzione libera per la ritirata. Bisogna abbattere il loro capitano, e per farlo dobbiamo portarlo alla nostra altezza. 'Ammazzategli lo ienodonte!' Avoran non se lo fa dire due volte e inizia a far sibilare il suo giocattolo in tutte le direzioni, io gli do una buona mano e con me tutti gli altri, nei modi che ritengono più efficaci. L'orrenda bestia ruggisce esasperata mentre riceve una pioggia di colpi, intanto Gurr ci indirizza parole poco gentili iniziando a riequilibrarsi per l'ultimo fatale attacco di sfondamento.
Alla fine però la sua bestia é così malconcia che, con un lampo di furore negli occhi, il Capobranco decide di tirarla via dalla mischia.
É l'unica occasione che mai avremo. 'TUTTI NEL BOSCO! NEL BOSCO!' urla Avoran. Gli altri si scuotono, come svegliati da un sogno, poi iniziano a correre nella direzione da cui siamo arrivati. Van é ancora a terra agonizzante, mi sta fissando. Leggo con chiarezza nel suo sguardo: 'Sto per morire e tu non puoi salvarmi, scappa via di qui'.
No, no, NO! Eldred... Isidor. Ed ora Van. Non posso sopportare di lasciare sul campo un altro compagno.
Tale è la mia rabbia e la mia frustrazione, che mi ritrovo a fremere e a tremare. Un formicolio mi scorre su per la schiena, le tempie mi scoppiano. Da qualche parte sotto i polmoni, sento una pressione tremenda, in crescita. Poi qualcosa si sblocca dentro di me, ed il mio corpo... esplode. Sento la mia cappa gonfiarsi e tutti i lembi dei miei indumenti schioccare furiosamente, come se fossi al centro di un tifone. Solo che sono io stessa ad essere il tifone. Mi concentro sulle mie braccia, che si scuotono, caricandosi di questa... energia. Poi copro Van col mio corpo, chiudendogli sopra le braccia. Lo tocco, e Van diventa vapore.
Non ho veramente idea di cosa cazzo stia succedendo.
Con lo stesso 'vento' che scaturisce dalle mie mani, sospingo la nuvola di vapore che prima era Van verso il bosco. Poi inizio a corrergli dietro, un attimo prima di venire accerchiata.
Veniamo inseguiti per qualche miglio, poi un corno richiama indietro anche gli gnoll piú ostinati.
Il potere dentro di me si affievolisce, poi si spegne del tutto. Ma io e Van la nuvola non rallentiamo neanche per sogno.
STERMINIO
Zhanna
É quasi sera. Il sole sta per scomparire dietro i denti spezzati delle cime naniche, ma noi continuiamo a marciare, dritti nella bocca fetida del Capobranco. Ho tentato di spiegare al gruppo che questo é uno scontro da affrontare da freschi, ma non hanno voluto sentire ragioni. Dicevano che riposandoci li avremmo persi e purtroppo é vero. Ma io ho ancora un braccio dolente e la testa che mi pulsa dall'ultimo scontro con i kitor. E gli altri non sono messi certo meglio di me. Ormai siamo vicini, sento la sinfonia della mischia. Le lame che cantano, le urla, gli schianti. D'un tratto il dolore scompare, mentre faccio fischiare i miei artigli, roteandoli nell'aria polverosa. Eldred, Isidor, stanotte forse brinderó con voi nelle oscure fucine dell'inferno. Ora sto caricando. Ora sto urlando.
D'un tratto il sentiero si apre di fronte a noi, rivelando lo scenario della furiosa battaglia. Ormai gli inseguitori sono quasi tutti a terra. Gli gnoll di retroguardia che stanno finendo i feriti alzano la testa e sgranano gli occhi quando ci vedono spuntare dal bosco armati, urlanti e in carica.
Con mia sorpresa, qualcuno del gruppo mi supera da destra e schizza in avanti: é il biondo. Senza neanche rallentare, finta in basso per poi tirare un fendente micidiale sulla faccia da cane del primo bastardo a tiro, squarciandogliela. Decido di andargli dietro. Saltando carcasse e sfondando qualche muso col grosso scudo borchiato, Vicael si porta al centro dello scontro, dove un immane troll ha appena staccato una gamba a Van Spaccatimpani.
'E adesso cosa diavolo intendi fare, biondo? Vuoi convincere anche il troll ad ammazzarsi da solo?' Ma lui non mi sente e punta dritto all'abominevole essere. La sua carica termina in un preciso, devastante fendente che apre uno squarcio profondo nella gamba del mostro, che urla come un grosso cinghiale furioso. Di schianto, una gigantesca mano unghiata si abbatte sullo scudo di Vicael, quasi strappando il braccio al quale é legato. Questo mi dà qualche secondo per recuperare i vari pezzi di Van e trascinarli fuori dallo scontro. Cerco con lo sguardo il resto del gruppo, ma trovo qualcun altro: uno ienodonte con finimenti di acciaio chiodato, con in groppa lo gnoll più grosso, più brutto e più armato che io abbia mai visto. Eccolo lì, il mio ragazzo. Mi guarda e ride stridulo. Poi dà un colpo di stinchi al suo osceno destriero. Una tonnellata di zanne, lame e furia omicida, lanciata in carica su di me. Mi spazzerá via come grano. É a poche falcate da me quando un intero arsenale magico gli viene scaricato addosso. Levin e Sherazade stanno ancora lanciando le loro diavolerie quando Avoran mi si pianta davanti facendomi da scudo, mentre taglia mezza faccia allo ienodonte di Gurr deviando la sua carica. L'essere sputa sangue, ruggisce e attacca. Anika gli scarica addosso una nuvola di dardi dalla sua titanica balestra. Vicael, incredibilmente ancora vivo, seppure non illeso, viene a completare il nostro perimetro difensivo chiuso intorno a Van, ormai morente. Da lontano, il troll si avvicina.
Tutta la retroguardia del branco si sta chiudendo a tenaglia intorno a noi, tra pochi secondi non avremo più una direzione libera per la ritirata. Bisogna abbattere il loro capitano, e per farlo dobbiamo portarlo alla nostra altezza. 'Ammazzategli lo ienodonte!' Avoran non se lo fa dire due volte e inizia a far sibilare il suo giocattolo in tutte le direzioni, io gli do una buona mano e con me tutti gli altri, nei modi che ritengono più efficaci. L'orrenda bestia ruggisce esasperata mentre riceve una pioggia di colpi, intanto Gurr ci indirizza parole poco gentili iniziando a riequilibrarsi per l'ultimo fatale attacco di sfondamento.
Alla fine però la sua bestia é così malconcia che, con un lampo di furore negli occhi, il Capobranco decide di tirarla via dalla mischia.
É l'unica occasione che mai avremo. 'TUTTI NEL BOSCO! NEL BOSCO!' urla Avoran. Gli altri si scuotono, come svegliati da un sogno, poi iniziano a correre nella direzione da cui siamo arrivati. Van é ancora a terra agonizzante, mi sta fissando. Leggo con chiarezza nel suo sguardo: 'Sto per morire e tu non puoi salvarmi, scappa via di qui'.
No, no, NO! Eldred... Isidor. Ed ora Van. Non posso sopportare di lasciare sul campo un altro compagno.
Tale è la mia rabbia e la mia frustrazione, che mi ritrovo a fremere e a tremare. Un formicolio mi scorre su per la schiena, le tempie mi scoppiano. Da qualche parte sotto i polmoni, sento una pressione tremenda, in crescita. Poi qualcosa si sblocca dentro di me, ed il mio corpo... esplode. Sento la mia cappa gonfiarsi e tutti i lembi dei miei indumenti schioccare furiosamente, come se fossi al centro di un tifone. Solo che sono io stessa ad essere il tifone. Mi concentro sulle mie braccia, che si scuotono, caricandosi di questa... energia. Poi copro Van col mio corpo, chiudendogli sopra le braccia. Lo tocco, e Van diventa vapore.
Non ho veramente idea di cosa cazzo stia succedendo.
Con lo stesso 'vento' che scaturisce dalle mie mani, sospingo la nuvola di vapore che prima era Van verso il bosco. Poi inizio a corrergli dietro, un attimo prima di venire accerchiata.
Veniamo inseguiti per qualche miglio, poi un corno richiama indietro anche gli gnoll piú ostinati.
Il potere dentro di me si affievolisce, poi si spegne del tutto. Ma io e Van la nuvola non rallentiamo neanche per sogno.