giovedì 23 ottobre 2014

Seduta VII – 21 Marzo 2014
STERMINIO

Zhanna

É quasi sera. Il sole sta per scomparire dietro i denti spezzati delle cime naniche, ma noi continuiamo a marciare, dritti nella bocca fetida del Capobranco. Ho tentato di spiegare al gruppo che questo é uno scontro da affrontare da freschi, ma non hanno voluto sentire ragioni. Dicevano che riposandoci li avremmo persi e purtroppo é vero. Ma io ho ancora un braccio dolente e la testa che mi pulsa dall'ultimo scontro con i kitor. E gli altri non sono messi certo meglio di me. Ormai siamo vicini, sento  la sinfonia della mischia. Le lame che cantano, le urla, gli schianti. D'un tratto il dolore scompare, mentre faccio fischiare i miei artigli, roteandoli nell'aria polverosa. Eldred, Isidor, stanotte forse brinderó con voi nelle oscure fucine  dell'inferno. Ora sto caricando. Ora sto urlando.
D'un tratto il sentiero si apre di fronte a noi, rivelando lo scenario della furiosa battaglia. Ormai gli inseguitori sono quasi tutti a terra. Gli gnoll di retroguardia che stanno finendo i feriti alzano la testa e sgranano gli occhi quando ci vedono spuntare dal bosco armati, urlanti e in carica.
Con mia sorpresa, qualcuno del gruppo mi supera da destra e schizza in avanti: é il biondo. Senza neanche rallentare, finta in basso per poi tirare un fendente micidiale sulla faccia da cane del primo bastardo a tiro, squarciandogliela. Decido di andargli dietro. Saltando carcasse e sfondando qualche muso col grosso scudo borchiato, Vicael si porta al centro dello scontro, dove un immane troll ha appena staccato una gamba a Van Spaccatimpani.

'E adesso cosa diavolo intendi fare, biondo? Vuoi convincere anche il troll ad ammazzarsi da solo?' Ma lui non mi sente e punta dritto all'abominevole essere. La sua carica termina in un preciso, devastante fendente che apre uno squarcio profondo nella gamba del mostro, che urla come un grosso cinghiale furioso. Di schianto, una gigantesca mano unghiata si abbatte sullo scudo di Vicael, quasi strappando il braccio al quale é legato. Questo mi dà qualche secondo per recuperare i vari pezzi di Van e trascinarli fuori dallo scontro. Cerco con lo sguardo il resto del gruppo, ma trovo qualcun altro: uno ienodonte con finimenti di acciaio chiodato, con in groppa lo gnoll più grosso, più brutto e più armato che io abbia mai visto. Eccolo lì, il mio ragazzo. Mi guarda e ride stridulo. Poi dà un colpo di stinchi al suo osceno destriero. Una tonnellata di zanne, lame e furia omicida, lanciata in carica su di me. Mi spazzerá via come grano. É a poche falcate da me quando un intero arsenale magico gli viene scaricato addosso. Levin e Sherazade stanno ancora lanciando le loro diavolerie quando Avoran mi si pianta davanti  facendomi da scudo, mentre taglia mezza faccia allo ienodonte di Gurr deviando la sua carica. L'essere sputa sangue, ruggisce e attacca. Anika gli scarica addosso una nuvola di dardi dalla sua titanica balestra. Vicael, incredibilmente ancora vivo, seppure non illeso, viene a completare il nostro perimetro difensivo chiuso intorno a Van, ormai morente. Da lontano, il troll si avvicina.


 Tutta la retroguardia del branco si sta chiudendo a tenaglia intorno a noi, tra pochi secondi non avremo più una direzione libera per la ritirata. Bisogna abbattere il loro capitano, e per farlo dobbiamo portarlo alla nostra altezza. 'Ammazzategli lo ienodonte!' Avoran non se lo fa dire due volte e inizia a far sibilare il suo giocattolo in tutte le direzioni, io gli do una buona mano e con me tutti gli altri, nei modi che ritengono più efficaci. L'orrenda bestia ruggisce esasperata mentre riceve una pioggia di colpi, intanto Gurr ci indirizza parole poco gentili iniziando a riequilibrarsi per l'ultimo fatale attacco di sfondamento.

Alla fine però la sua bestia é così malconcia che, con un lampo di furore negli occhi, il Capobranco decide di tirarla via dalla mischia.
É l'unica occasione che mai avremo. 'TUTTI NEL BOSCO! NEL BOSCO!' urla Avoran. Gli altri si scuotono, come svegliati da un sogno, poi iniziano a correre nella direzione da cui siamo arrivati. Van é ancora a terra agonizzante, mi sta fissando. Leggo con chiarezza nel suo sguardo: 'Sto per morire e tu non puoi salvarmi, scappa via di qui'. 
No, no, NO! Eldred... Isidor. Ed ora Van. Non posso sopportare di lasciare sul campo un altro compagno.
Tale è la mia rabbia e la mia frustrazione, che mi ritrovo a fremere e a tremare. Un formicolio mi scorre su per la schiena, le tempie mi scoppiano. Da qualche parte sotto i polmoni, sento una pressione tremenda, in crescita. Poi qualcosa si sblocca dentro di me, ed il mio corpo... esplode. Sento la mia cappa gonfiarsi e tutti i lembi dei miei indumenti schioccare furiosamente, come se fossi al centro di un tifone. Solo che sono io stessa ad essere il tifone. Mi concentro sulle mie braccia, che si scuotono, caricandosi di questa... energia. Poi copro Van col mio corpo, chiudendogli sopra le braccia. Lo tocco, e Van diventa vapore. 

Non ho veramente idea di cosa cazzo stia succedendo.


Con lo stesso 'vento' che scaturisce dalle mie mani, sospingo la nuvola di vapore che prima era Van verso il bosco. Poi inizio a corrergli dietro, un attimo prima di venire accerchiata.

Veniamo inseguiti per qualche miglio, poi un corno richiama indietro anche gli gnoll piú ostinati.

Il potere dentro di me si affievolisce, poi si spegne del tutto. Ma io e Van la nuvola non rallentiamo neanche per sogno.

lunedì 20 ottobre 2014

Seduta VI – 14 Marzo 2014
UN NUOVO ALLEATO

Zhanna

Ci addentriamo tra i faggi e i cerri bruniti dall'autunno, sotto di noi un tappeto di rumorosissime foglie secche. La foresta é antica e silenziosa. Mi ricorda Eldred. L'aria é umida, come vapore glaciale. Le tracce sono ben visibili sul terreno ormai sgombero dalla neve. Incontriamo un cervo morto di fresco. Sembra stato ucciso dal freddo, ma ha dei segni simili a bruciature, come quelle che si procurano gli schiavi quando adoperano utensili metallici congelati.
La ragazzina ciarla riguardo un mostro chiamato Criomorte, probabile responsabile. É un colpevole spreco di carne lasciata qui a marcire. D'un tratto il biondo si scuote. É già un po' che lo vedo agitato, ma ora credo voglia approfittare del momento di sosta per vuotare il sacco.
'Devo incontrare qualcuno in questa foresta, saranno nostri... alleati' dice con poca convinzione. Spunta fuori che la sua é una famiglia aristocratica originaria del regno di Hjorig, sterminata dal buon Jarl ... e che dei cospiratori del regno vogliono convertirlo alla loro causa incontrandolo qui. Mi gioco le lame che sono spie dello Jarl. Sta di fatto che ormai siamo qui e loro lo sapranno già. Meglio affrontarli. Certo é che il biondo poteva dircelo prima, dove ci stavamo per cacciare.



Il luogo dell'incontro é un rifugio dismesso, come quelli usati dai cacciatori durante le stagioni fredde. Avvicinandosi con cautela, noto un movimento: un poderoso nano, no, una nana, prostata davanti ad una fossa scavata di fresco. Sembra anziana. Ha una sofisticata balestra sistemata sulla schiena ed una brutta ferita alla spalla. Mi ha sentito, ma dissimula. Sta rientrando nel rifugio, le do una voce. 'Cos'è  successo qui?' le dico. 'Uno dei miei compagni é morto,l'altro é scappato' risponde. La nana é il contatto di Vicael. Parlano per un po', poi lui torna a farci un breve rapporto. Dopo un attacco della stessa bestia che ha ucciso il cervo sulla strada, il capo del gruppo, Otto Von Thorsen, ha tirato le cuoia. Il mago che li accompagnava é scappato, tirandosi dietro quello schifo. Lei, che si chiama Anika, é riuscita a raggiungere questo rifugio e a seppellire il cadavere. Ha una discreta pellaccia.
Ora però i dissidenti dello Jarl non hanno più un leader e la nana sta guardando il biondo con una strana luce negli occhi... Povero Vicael, era partito come distinto e solitario viaggiatore ed ora potrebbe ritrovarsi a capo di un manipolo di sbandati.
Anika sa chi sono io. O meglio sa chi é Molda, la scuoiatrice Rjurik che combatte come una Vos. Questa copertura del cazzo poteva durare fintanto che rimanevo un nessuno, ma in questo scenario di desolante nullità anche un nessuno diventa qualcuno, suo malgrado.
Nonostante i suoi fondatissimi sospetti su di me, si offre di aiutarci a trovare e liberare i paesani di Van Spaccatimpani, a patto che accettiamo la sua ospitalità una volta finito il lavoro. La nana è la castellana della rocca di Koryl (o la "rocca dei caproni", come la definiva Eldred), una fortezza posta in cima ad un altopiano tra le vette della catena Zigun. Le tracce della colonna di gnoll vanno in quella direzione. Riprendiamo l'inseguimento.

É pomeriggio inoltrato quando, seguendo le pendici della montagna, incrociamo una radura trasformata in un mattatoio. La parete rocciosa é crollata, seppellendo gli inseguitori sotto una cascata di macigni. Alcune delle facce allegre e vermiglie che vidi durante la mia prima sera in locanda ora giacciono qui, ridotte ad una rivoltante poltiglia. 'Questa frana non é naturale' dice la nana indicando segni di puntelli in cima alla superficie crollata. 'L'unico gnoll che sa organizzare un'imboscata del genere é Gurr. Forse la Scuoiatrice lo ha già incontrato.'

'Se lo avessi incontrato ora lo starei indossando, nana'. Gurr il Capobranco. Mai avuto il piacere, ma ogni volta che sventravo una faccia da cane le sue ultime parole erano spesso 'Gurr il Capobranco mi vendicherá', 'Gurr il Capobranco ti strapperá le braccia' o altre gentilezze del genere. Non vedo l'ora di incontrare questo promettente figlio di puttana.

venerdì 10 ottobre 2014

Seduta V – 6 Marzo 2014
UN GELIDO RITORNO

Zhanna

Vicael ha trovato il modo di attraversare il velo: sembra che bastasse seguire un'ombra. Il rjurik é stato il più zelante nello spedire Eldred all'inferno, ma ora si accorge che non ce n'era  bisogno. Figli di cagna, tutti loro. Dovranno giurarmi di fare tutto ciò  che é in loro potere per salvare Eldred dal supplizio a cui lo hanno condannato. Sono ancora troppo debole per battermi, ma sono ancora in grado di sfracellare loro la testa con una pietra, mentre dormono. 

Ora siamo riemersi dalle ombre, ma non so dove siamo finiti. Sembra un'abitazione di Rulsfeg, ma devono averci macellato dentro una dozzina di disgraziati. Sul pavimento insanguinato si vedono chiaramente tracce di gnoll e ienodonti, se la saranno spassata. Ma se siamo a Rulsfeg, c'é qualcosa di completamente sbagliato: il clima. Questo edificio é sommerso dalla neve. Non ha senso. L'inverno potrebbe essere iniziato mentre eravamo nel mondo dell'ombra, ma questo villaggio é a valle: questa é stregoneria. Kriesha e Belinik offrono ai loro sacerdoti questo tipo di poteri. Forse Nikolai é vicino.
Insieme alla regina delle scrofe.


Gli altri hanno giurato ciò che dovevano giurare. Sembra che l'onore significhi qualcosa per loro. E anche la pelle. Ho dormito decentemente, ma con un occhio aperto e con Link al mio fianco. É tutto ciò che rimane del vecchio. La povera bestia è sconvolta, ma so che se questi guitti volessero attaccarmi lui gli salterebbe alla gola lo stesso, per proteggermi. Proprio come avrebbe fatto il suo padrone.

Abbiamo sfondato il tetto, usciremo da lì quando il sole sarà più alto. Ora é il momento delle chiacchiere. La ragazzina e lo sbruffone parlano per tutti. Lei é figlia di una nobile famiglia del nord che non ho mai sentito, ma é vissuta in esilio per qualche motivo che nasconde in modo cos ì chiaro che sembra voglia a tutti i costi farci scoprire. Lo sbruffone é figlio di ricchi mercanti di Grevesmuhl. Ma che sorpresa. Sembra che i suoi abbiano problemi con una gilda avversaria. Poveri mercanti, c' è sempre qualcun altro che tira i prezzi al ribasso...

Gli altri due sono sospettosamente silenziosi, Vicael non mi stacca gli occhi di dosso. Sono quasi certa che abbia notato il mio trucco. Ma anche io in locanda ho notato il suo. Se il tizio vuole avere i suoi segreti, allora lasci stare quelli degli altri, io dico.



Ho parlato col biondo. Sembra abbia colto il messaggio. Intanto abbiamo trovato dell'attrezzatura da neve e un po' di strappabudella invecchiato. L'ho preso io. Stiamo uscendo.

Il primo é lui, il biondo. Vuole soccorrere donne e bambini che non hanno saputo soccorrere se stessi. Che tenero. Il secondo é lo sbruffone, temendo forse che le donne e i bambini non conoscessero ancora il suo nome. L'elfo é il terzo. Per quanto sia pesante la sua armatura riesce a muoversi molto bene sulla neve. Io e la ragazzina siamo le ultime ed é rimasto un solo paio di ciaspole. Non c'è  altro modo che caricarmela sulle spalle. La piccola é daccordo e mi sale in groppa sorridendo. Dopo qualche passo mi dimentico di lei. É così  leggera, così  fragile eppure... così  letale. In breve io, la ragazzina e il cane arriviamo al boccale spezzato, la locanda dove tutto é cominciato. Sherazade scende allegra dal mio dorso, gli altri tre sono già  arrivati. Scopriamo che la maggior parte dei sopravvissuti sono riuniti qui: donne, vecchi e piccoli marmocchi urlanti. Nel vederci iniziano a chiedere, supplicare, piangere, ringraziare. Una carica di cavalleria sarebbe meno rumorosa. In questo chiasso quello che riusciamo a capire é che subito dopo la razzia degli gnoll, al cui inizio noi stessi abbiamo assistito prima di essere inghiottiti dalle ombre, il padrone della locanda, Van Spaccatimpani (nome quanto mai appropriato, considerata la situazione),  ha riunito un manipolo di valorosi imbecilli per inseguire il branco e liberare i prigionieri. Poi é arrivata la neve, i superstiti si sono rifugiati e nessuno lo ha più visto... Gnoll e tempesta di neve, immagino che fine abbia fatto Spaccatimpani. Ma durante lo scontro in locanda é stato dalla nostra parte, dovremmo ripagare il debito.

Prima però c'è qualcos'altro che devo fare.

Esco dalla chiassosa locanda, mentre lo sbruffone inizia a declamare il suo nome ad ogni singolo paesano presente, neonati inclusi. Lì dove nel mondo ombra c'era il tempio dei mezzuomini e l'altare che ha inghiottito Eldred, qui c'è solo un una piccola edicola dedicata a Lirovka, che qui chiamano Ruornil. Il sole é ormai al suo zenit, la neve si é sciolta.

"Il terreno é asciutto" mi fa l'elfo, seguito dagli altri. Ha ragione, questa neve é stregata. Ma a me interessa cosa c'è SOTTO la neve. Tracce dritte e squadrate di un pesante oggetto. Qualcosa di simile all'altare che ha inghiottito Eldred. Qualcosa che ora non c'è più. Vicael ne percepisce l'aura malvagia, ma qui non troveremo altro. Ora però so che é in QUESTO mondo, e dovunque sia io lo troverò, con l'aiuto di un biondo, un elfo, uno sbruffone e una ragazzina.

Ci sono molte altre tracce. Una colonna di sudici piedi da cane, gnoll e ienodonti, con una ventina di prigionieri scalzi al seguito. Poco più fresche, orme scompaginate di scarponi da contadino, Van e gli altri inseguitori. Tutte convergono verso la foresta di faggi che separa Rulsfeg dalla catena Zigun, verso sud.

Van si é spellato qualche nocca per noi nello scontro alla locanda. Bisogna rimettersi in pari.

Gli altri sono daccordo. Snudo l'acciaio ed entriamo nel bosco.

giovedì 25 settembre 2014

Seduta IV – 30 Febbraio 2014
IL PORTALE E' CHIUSO

Zhanna

Vorrei avere il dono di Eldred. Avere altre due paia di occhi su cui contare sarebbe dannatamente utile. Purtroppo però il suo dono ora sarà meno efficace, dato che una delle sue due povere bestie é stata accoppata da quegli spurghi di fogna, e c'è mancato poco che anche noi facessimo la stessa fine. Come al solito ho dovuto tenere da sola la prima linea e i nostri due cari amici hanno diligentemente ripreso a farmi a pezzi. E non erano soli: avevano delle orribili ombre intorno a loro, che urlavano, si torcevano e cercavano di afferrare e consumare tutto quello che avevano a tiro. Mentre deviavo la lama di un kitor che mi si sarebbe piantata nel fianco, mi sono scoperta sull'altro lato e una di quelle ombre mi ha presa. É stato... gelido. Quando ero una Furia sotto l'usurpatrice, il mio capitolo dovette scalare le pendici della schiena di Nazad, per infiltrarci in un forte Nona mentre i soldati lo cingevano d'assedio. Nevicava ed non eravamo equipaggiati a dovere. Ci mettemmo un giorno e una notte e quasi persi le dita. Ma neanche allora provai così freddo. L'ombra mi stava succhiando via il calore, sibilando e ingrandendosi su di me come un inquieto sudario di tenebra. Ma c'era qualcosa di più spaventoso, di più inquietante: la ragazzina. L'ho vista in piedi, circondata anch'essa da ombre, mentre sorrideva sinistramente. Sussurrava qualcosa, parole oscure, ma il suo sussurro era assordante. Le ombre hanno iniziato a rispondere ai suoi comandi, quindi  le ha scagliate contro i loro padroni precedenti. In poco tempo, i nostri amici hanno pensato bene di vomitare l'anima e crepare, consumati fino al midollo. Potevano farlo prima di rovinarmi l'armatura. Ora la testa di uno di loro adorna i graziosi fianchi della ragazzina. C'è qualcosa di sbagliato in lei. In ogni caso, abbiamo razziato i cadaveri e recuperato la preziosa immondizia. Io non sono messa bene: le gambe non mi rispondono e le sciabole sembrano di piombo. A detta dei chierici, non c'è modo di rimettermi in fretta. In questo stato non potrei aiutare il vecchio e la cosa mi preoccupa. Devo proteggerlo a qualunque costo. Torniamo al tempio per compiere questo ridicolo rituale. Poi, se agli Dei compiace, potremo finalmente varcare la soglia e lasciarci alle spalle questo lurido fottuto inferno.


Sollecitato dagli impavidi nobiluomini che ci accompagnano, tutti concordi sul fatto che fosse la nostra unica possibilitá di tornare a casa, Eldred ha scelto di sacrificarsi, rimanendo qui come guardiano del velo. Appena sdraiatosi sull'altare però, un'espressione atroce é affiorata sul volto. Poi... é scomparso. É stato lui a lasciarci, mentre noi siamo rimasti in questo mondo di tenebra. Non ha funzionato. Ed io l'ho lasciato andare così, senza combattere. Senza sanguinare, senza uccidere. Senza morire per lui. Eldred mi aveva presa con sè senza farmi alcuna domanda. "Tra i boschi non esiste giusto e sbagliato. Una leonessa uccide per sopravvivere, chi sono gli uomini per giudicarla?" Così diceva a volte. Poi mi guardava sorridendo, e quel sorriso donava al mio spirito un infinito attimo di pace. Eldred era la mia famiglia.


Ho di nuovo ucciso la mia famiglia.

mercoledì 30 luglio 2014

Seduta III – 24 Febbraio 2014
LAME NEL BUIO


Vicael

Seguendo le tracce dei Kitor arriviamo ad un pozzo, situato di fronte alla trasposizione (nel Mondo Ombra) del Boccale Spezzato.

Sembra che i 3 Kitor sopravvissuti si siano calati in quel pozzo e che abbiano portato con loro la testa del Guardiano e l’altra metà dell’iscrizione in marmo ...

Zhanna

Come immaginavo, ho dovuto infilarmi in un buco oscuro. Quei mostri che stiamo inseguendo, i ladri della testa e della pietra, si sono infilati in un pozzo. Per me potrebbero anche tenersela, quella stupida immondizia, ma qui tutti sono concordi nel credere che abbiamo bisogno di quella paccottiglia. Ho dovuto aprire la pista e calarmi per prima, e per poco non mi spezzavo il collo per ripararmi da un nugolo di topi volanti. Eldred é rimasto in cima ma io e gli altri ora siamo qui, dentro la cisterna, e abbiamo ritrovato la pista. Mai visto un luogo più  buio in vita mia. Puzza di imboscata lontano un miglio.




Vicael

Dopo esserci calati nel pozzo (non con poche difficoltà), ci siamo ritrovati in un complesso di cunicoli e caverne dove abbiamo ritrovato le tracce dei Kitor.

Quei maledetti ci hanno teso una trappola, sapevano che li stavamo seguendo e hanno aspettato che scendessimo in una fossa per coglierci di sorpresa … riusciamo a farne fuori uno e a recuperare l’effige in marmo ma siamo costretti a fuggire. Dopo che il mago Kitor ha lanciato Buio, le cose hanno iniziato a mettersi male ...

Zhanna

Imboscata. Ed anche stavolta ho dovuto tenere la prima linea e farmi macellare. Gli incantatori, seppure grandi e grossi, hanno preferito rimanere al sicuro lanciando i loro trucchi da saltimbanco. Solo quando ormai ero quasi a terra, hanno deciso di venire a darmi una mano. É stato in quel momento che il mago nemico ha lanciato la sua vile stregoneria, sprofondando tutti noi nel buio. Dopo una veloce scaramuccia, gli impavidi compagni d'arme si sono defilati veloci come erano arrivati, soltanto lo sbruffone, Avoran, é rimasto ad aspettarmi per coprirmi la ritirata. Nonostante la sua faccia, devo riconoscere le sue qualit di combattente, anche se il suo stile é troppo "teorico". Deve aver imparato a maneggiare quel giocattolo da quando era ragazzino. Credo di dovere la vita a quel tizio insopportabile. Gli altri hanno avuto almeno la decenza di curarmi, dato che sputavo sangue come una fontana. Ora dobbiamo piombare addosso a quei bavosi bastardi prima che se la squaglino attraverso qualche viscido cunicolo oscuro. Silenzio, il vecchio sta urlando qualcosa dalla cima del pozzo!

martedì 29 luglio 2014

Seduta II - 17 Febbrario 2014 
IL FURTO DEI KITOR

Zhanna

In questo luogo spettrale anche riposare é impossibile. Qui non mai completamente notte né completamente giorno, ma ogni ora é pi orribile della precedente. Eldred é devastato, é stato colpito duramente nello scontro. Non va bene. Mi preoccupa anche la compagnia. Oltre ad essere tutti dei dannati incantatori, sono anche degli insopportabili ficcanaso. Sono stata costretta a rispondere a troppe domande a cui non ero preparata. L'alternativa era sgozzare tutti, però  così  sarei rimasta sola ad affrontare le ombre. Per ora preferisco loro.



La piccola si chiama Sherazade. Proviene da qualche regione a sud, dove il caldo ti brucia il cervello. Questo spiega molte cose di lei... Ciononostante, è l'unica che ha conservato il sangue freddo durante l'attacco degli spettri. Ora tutti la stanno accusando di essere la causa della nostra condizione, chiamandola negromante. Sembra che a lei non dispiaccia stare al centro dell'attenzione.

Lo sbruffone col giocattolo si chiama Avoran. E' un mercante ed è simpatico come un salasso. Deve piacergli molto il suo nome, perchè lo ripete in continuazione. Per come si scaglia contro la ragazzina, sembra che ora più che piacergli gli faccia paura. Divertente.


L'elfo si chiama Levin e spergiura di non sapere da dove gli sia venuto quel verso in locanda. Sembra sincero, e per quello che mi riguarda, non é la cosa più strana che ho visto oggi. Un tipo poco loquace. Questo é un bene. Ma osserva troppo, ed io non ho avuto il tempo di camuffarmi meglio dopo il combattimento.
Chi mi preoccupa di più però é il biondo. É un rjurik, quindi potrebbe smascherare la mia copertura. In più ha un che di indagatorio che non mi piace affatto. Si chiama Vicael e sento che mi darà problemi.  Deve avere qualcosa di importante da fare fuori da qui perchè sembra il più motivato a lasciare questa desolazione prima possibile.  Pare anche che sappia come fare. Ora propone di puntare al tempio di Lirovka, che loro chiamano Ruornil. Mi va più che bene. Voglio lasciare questa taverna prima possibile.




Le cose non vanno meglio. Siamo stati attaccati sulla strada, io... Mi é mancato il coraggio e ho abbandonato le armi sul campo. Le ho recuperate per miracolo. "Lasciate pure sul campo le vostre mani, ma non lasciateci le vostre armi." Così diceva il dannato Danko Faccia di Cuoio quando una Furia lasciava cadere una sciabola durante l'addestramento. Poi l'appendeva a testa in giù e la frustava a sangue. Forse é per questo che nonostante tutto mi porto ancora dietro questi due ferri maledetti. Senza di loro é come se non avessi le mani. Eppure oggi ho fallito. É stato Eldred a spezzare lo scontro e salvarci, come sempre. Ora siamo asserragliati nel tempio in compagnia di una carcassa senza testa, e l'elfo, lo sbruffone, il biondo e la ragazzina stanno facendo lavorare i loro testoni. Dicono che dobbiamo correre dietro a certi mostri, perché hanno qualcosa che ci serve per tornare indietro. Spero solo di non dovermi infilare in qualche buco oscuro per trovarli.


Vicael


Dopo alcuni scontri con delle bestie del Mondo Ombra, siamo giunti al tempio di Ruornil … in realtà la trasposizione in questa dimensione del tempio non è dedicato al signore della Luna e della Magia ma piuttosto appartiene ad uno culto halfling. 

La finalità di questo culto sembra essere la custodia del Velo che separa il Mondo Ombra da Aebrynis, nostro piano di esistenza ... siamo arrivati nel posto giusto ... se esiste un modo per tornare al nostro mondo, è qui che lo scopriremo. 

L’altare al centro del tempio riporta la seguente scritta:
“Qui giace in animazione sospesa un Guardiano di animo puro e nobile a protezione del Velo che separa Aebrynis dal Mondo Ombra. Se il guardiano dovesse soccombere …”
Purtroppo l’effige non è completa e non siamo sicuri di cosa voglia significare. 

Quello che sappiamo è che il Guardiano è stato decapitato e che ora giace sopra l’altare.
Stando ai corpi umanoidi ed halfling trovati nel tempio, sembra che i Kitor (razza umanoide che popola il Mondo Ombra) abbiano profanato il tempio halfling ed ucciso il Guardiano, indebolendo il Velo che separa i due mondi. Questo spiegherebbe perché ci siamo ritrovati improvvisamente su questo piano ma sono ancora molte le domande in attesa di risposta. 
Prima tra tutte, perché i Kitor hanno decapitato il Guardiano?

Ora è tardi, domani ci metteremo sulle tracce dei Kitor.

lunedì 28 luglio 2014


Seduta I - 9 Febbraio 2014
L'ASSEDIO DELLE OMBRE

Vicael

Corre l’anno 1524 del Calendario di Haelyn, è autunno.

Mi trovo a Rulsfeg, un piccolo borgo carovaniero Brecht sull’omonimo passo tra le regioni di Grevesmhull e Hjorig. Le ultime carovane si affrettano a transitare prima che arrivi l’inverno e la neve renda il passo impraticabile per mesi.

Sono nella locanda ‘Il Boccale Spezzato’, seduto al bancone a bere birra ed ascoltare le ballate del posto. Ho già avvisato l’oste, Van Spaccatimpani, che partirò domani all’alba.
Grazie ai poteri concessimi da Haelyn, nessuno può riconoscermi. Dopo che hanno distrutto la mia casata e cercato di assassinarmi, ho dovuto lasciare la mia precedente vita e adottare diverse precauzioni … qualcuno pagherà per questo. 

Lo Jarl la pagherà, quel dannato crede di colmare la sua inettitudine come sovrano con la violenza.
Nessuno sa che domani, a qualche chilometro da Rulsferg, ho un appuntamento al buio con delle persone che si oppongono allo Jarl. Mi hanno contattato loro e non so se posso fidarmi … sarà un'altra trappola o l’occasione che cerco per fare qualcosa di più incisivo per me e la mia gente?

Zhanna

Eldred è nervoso, anche più di Recht e Link.


Questa sosta a Rulsfeg non era prevista, ma l'ultimo branco che abbiamo incontrato era duro a morire. Anche il vecchio è duro, ma non volevo che si logorasse troppo. L'ho convinto a fermarsi e a riposare, dicendogli che ne avevo bisogno io. Quando gli dico così, lui mi accontenta sempre. E' un bravo diavolo, il vecchio. E questa è la più chiassosa e affollata bettola che ci poteva capitare sulla strada, ed è anche l'unica nel raggio di ottanta leghe. 


Ora sono io ad essere nervosa, c'è troppa gente. Non sembra ci siano Vos, ma la cagna potrebbe aver assoldato chiunque. Lurida scrofa, quando ci penso non riesco a controllarmi. Vorrei solo distruggere e uccidere fino ad arrivare a lei, per poterle strappare le viscere mentre implora...

Devo calmarmi. Il vecchio mi sta guardando, e non è l'unico a farlo. C'è uno strano tizio al banco che mi fissa. C'è qualcosa che non va in lui, puzza di inganno. Potrebbe essere un assassino.

Vicino al camino c'è un altro tipo bizzarro, con una treccia verde. Un elfo? Potrebbe esserlo, per come sembra farsi gli affaracci suoi. Sospetto, anche lui.




La carovana di mercanti invece sembra solo un gruppo di sofisticati damerini, tutti profusi nel dare sfogo alle loro ricche mollezze. Mi fanno vomitare. Il peggiore è uno sbruffone vestito in modo ridicolo, con alla cintola un giocattolo luccicante a forma di scimitarra, che gonfia il petto per impressionare la strana ragazzina esotica che ha di fronte. L'esibizione non sembra sortire effetto.


D'improvviso i cani impazziscono. Quel dannato elfo sta urlando, ma non ha una voce umana. E' il verso di una belva. C'è qualcosa qui fuori. Eldred mi ha dato il segnale. Sguaino le lame e mi preparo.




Vicael

Ed io che pensavo di andare a letto presto!
Ero sul punto di salire nella mia stanza quando nella locanda ha fatto irruzione una banda di gnoll a cavallo di iene giganti ... e non erano pochi. Per fortuna che tra gli avventori della locanda c’erano altri uomini d’arme. Tra tutti, l’aiuto di Eldred è stato fondamentale, quel vecchio ranger zoppo avrà pure 50’anni ma sa ancora come centrare il cuore di quelle luride bestie.

Ora siamo nel Piano delle Ombre, durante la lotta si è aperto un qualche portale che ha risucchiato me ed altri avventori su questo piano.Dannazione!


Almeno non sono solo, ci sono validi avventurieri con me. C’è Eldred con una compagna di viaggio, forse una cacciatrice di gnoll, si chiama Molda.

Ancora c'è un uomo del deserto, Avoran, credo che sia un mercante. C'è anche un mezzelfo, Levin, con uno strano codino color verde vivo. Infine c’è una incantatrice, Sherazade, una ragazza molto giovane ... non credo che sia di queste parti, proprio come Levin.



Come farò a tornare in tempo per l’appuntamento di domani? Ora è troppo tardi per pensarci, siamo stanchi ed ancora scossi per l’accaduto … domattina, riposati, andremo in perlustrazione a cercare una pista utile per tornare sul nostro piano di esistenza. Se ricordo bene, da queste parti dovrebbe esserci un tempio di Ruornil che potrebbe fare al caso nostro...

Zhanna

Ombre. Ricordo i racconti di mia madre - di quella che credevo fosse mia madre. Sembravano storie così lontane, seppure agghiaccianti. Ora ci sono dentro sul serio, ed è molto peggio di quello che l'immaginazione di una bambina possa evocare.


A parte qualche trascurabile perdita avevamo gestito l'assalto in locanda con facilità ma, mentre ripulivamo le lame sui corpi degli avversari, la locanda ha cambiato aspetto intorno a noi. Tavoli sono diventati marci, i tendaggi consumati, il pavimento annerito dall'usura. Oltre i vetri delle finestre occhieggiava un irriconoscibile scenario di muta desolazione, sotto un cielo notturno sinistramente luminoso. Ma soprattutto, eravamo solo in sei.


Oltre a me e ad Eldred c'erano l'elfo, la ragazzina, lo sbruffone ed il tizio del bancone. Solo che ora non era più un viaggiatore anonimo e bruno, ma un biondo rjurik dall'aspetto aristocratico.


Poi sono arrivate loro. Le ombre.


Ci hanno assalito prima che potessimo reagire e hanno iniziato a insinuarsi tra le armature, consumando i nostri respiri, stringendoci l'anima con dita di ghiaccio. La ragazzina ci ha salvati, scacciandole, ma ora siamo intrappolati qui, nel loro mondo. Nel mondo ombra.